…senza gente che lavora in equilibrio precario su uno sgabello, niente droni, oggetti volanti, pallette antistress, pupazzetti dei pokemon, monopattini… Con un minimo di privacy….niente open space/batteria di polli da allevamento intensivo…
…non per questo però che debba essere con la moquette che puzza di cane bagnato e le finestre che non si aprono e i toni “pro-depressione” che vanno dal marrone al grigio talpa…
cioè…si potrebbe avere una via di mezzo?
- un locale luminoso e aereato (non climatizzato! Alla vecchia maniera, quella con le finestre con la maniglia)
- una sedia se non proprio ergonomica, almeno comoda
- una mensa decorosa con cibo fresco o per lo meno un tavolo con una finestra davanti per poter mangiare anche uova, aglio, cipolla, gamberetti e merluzzo senza scatenare i commenti acidi di tutti…
- un caffè che si possa chiamare tale
- le uscite di sicurezza a norma, magari…
poi se vogliamo proprio strafare….io preferirei un asilo nido al biliardino….ma è anche vero che ‘ste start-up sono diventate le isole che non ci sono di eterni Peter Pan senza orologio biologico…chi li vuole più i figli? La nostra infanzia non finisce mai!
Che palle.